Raf Simons, che da tre anni e mezzo era al timone creativo del womenswear di Christian Dior, abbandona l’incarico decidendo di non rinnovare il contratto. La comunicazione ufficiale è arrivata ieri sera, a borse chiuse. Il designer, che aveva preso il testimone da John Galliano, ora alla guida creativa di Maison Margiela, ha lasciato la griffe per “motivazioni personali”. Nello specifico, come si legge nella nota emessa, Simons dichiara di volersi focalizzare sulle proprie passioni al di là della moda e del lavoro, oltre che sul proprio brand menswear. Nel comunicato, si specifica che la collezione presentata a Parigi lo scorso 2 ottobre è stata l’ultima sotto la direzione creativa di Simons.
Secondo quando riportato da The Cut, sezione fashion del New York Magazine, il designer avrebbe subito l’alta pressione dovuta alla creazione di sei collezioni l’anno tanto che, nel 2014, aveva deciso di dividere il proprio team creativo in due, così da poter alternare le risorse. Nonostante questo passo si sia dimostrato di grande aiuto, non è comunque stato abbastanza: la questione del dover portare sempre idee fresche e nuove, con una scadenza così serrata, per il designer è rimasta un problema.
La maison, in questi tre anni e mezzo, ha beneficiato della sua influenza e della sua guida creativa. Tanto che la Christian Dior Couture, società cui fanno capo i ricavi diretti della maison francese, ha archiviato il trimestre dal 1 luglio al 30 settembre 2015 con ricavi in crescita del 13% a 471 milioni. Le vendite retail sono salite del 15% a cambi attuali e del 7% a cambi costanti.
Nel frattempo ci sono già voci in merito al futuro della griffe. Sarebbero due i nomi in lizza per la successione a Simons: Riccardo Tisci (Givenchy) e Phoebe Philo (Céline). Entrambi i designer sono già interni al gruppo Lvmh: nel caso in cui fosse nominato Tisci, la domanda è come il suo immaginario vicino all’estetica gotica possa adattarsi allo stile romantico e chic di Dior. Philo, le cui voci sulla sua dipartita da Céline si fanno sempre più insistenti, avrebbe la necessità di mantenere l’ufficio stile a Londra per essere più vicina alla famiglia: questione che potrebbe ostacolare una sua ipotetica nomina.
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