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Geox, il digital spingerà il retail

Geox punta alla digitalizzazione, ma non dimentica l’importanza del retail tradizionale. Durante la presentazione della collezione autunno/inverno 2021-22 avvenuta nei giorni della Milano fashion week, il CEO Livio Libralesso ha spiegato a Pambianconews le strategie per spronare i consumi. Il gruppo calzaturiero veneto ha archiviato il 2020 con ricavi in calo a 534,9 milioni di euro (-33,6% a cambi correnti, -33,0% a cambi costanti) come conseguenza delle chiusure temporanee per la pandemia e della razionalizzazione distributiva attuata dall’azienda.

Geox, il digital spingerà il retail

“Avendo una forte esposizione al retail – ha dichiarato il manager – nel 2020 l’azienda è stata penalizzata. Le chiusure continuano ancora oggi, per cui riteniamo che il biennio 2020-21 sia di transizione, il 2021 meglio del 2020. I segni saranno di crescita, ma non ai livelli del 2019 che potrebbero essere raggiunti nel 2022, anno in cui intraprenderemo un percorso di crescita e redditività”. Geox sta investendo molto nel progetto Digital Transformation Journey: “Il canale e-commerce ci sta dando soddisfazione con crescita del 40% nel 2020 e livelli ancora più accelerati nel primi mesi del nuovo anno. Anche se nel medio periodo l’e-commerce potrebbe arrivare a rappresentare il 30% del business, la restante parte si farà sempre nei negozi fisici, sia monobrand che multimarca, però gran parte dei percorsi d’acquisto nasceranno dal digital. Fondamentale investire sui nostri siti per portare non solo traffico nello store e-commerce, ma anche in quelli fisici”. Geox punta quindi a una formula omnichannel che sta già ultimando in Europa e Nord America completando la formazione del personale: “Gli store fisici sono ancora strategici per il posizionamento del brand e per fare business. È fondamentale la sinergia tra digitale e negozio fisico, che si tratti di monobrand, multimarca e outlet, a loro volta importanti per uno smaltimento dell’invenduto sotto controllo in modo redditizio”, precisa Libralesso.

L’omnicanalità passerà anche per la chiusura di 110 negozi diretti nel periodo 2021-23 tra cui il flagship store milanese di via Torino. “La chiusura del flagship milanese rientra in un processo di razionalizzazione della rete. A fine business plan 2021-2023 chiuderemo il 20% della rete. Si tratta di boutique a fine ciclo, non più strumentali al nuovo modello di business. Parallelamente però abbiamo aperto 2 store a Mosca, oltre al restyling dello store parigino in Rue de Rivoli, stiamo aprendo in Russia e Cina e faremo lo stesso anche in Italia e a Milano. Apriremo 20 store in 3 anni, negozi flagship con caratteristiche per essere profittevoli. Riteniamo che attualmente alcuni canoni di affitto non siano di mercato, preferiamo non difendere una location che potrebbe diventare penalizzante perché in futuro i canoni potrebbero scendere”. Attualmente il mercato interno rappresenta il 30% delle vendite di Geox, altri Paesi chiave sono Francia, Germania e Spagna. “Stiamo inoltre assistendo a un grande sviluppo in Russia da cui derivano circa 50 milioni di fatturato. Il lavoro fatto lì in pochi anni ci ha portato a un posizionamento importante, in fascia premium; già l’ultimo trimestre 2020 e primi mesi 2021 sono molto buoni. In Cina siamo poco presenti, ma il Q4 dello scorso anno è positivo così come l’inizio del 2021. Abbiamo 40 negozi tra Shanghai e Pechino, una rete ben posizionata che amplieremo grazie a un nuovo management team con vari distributori responsabili per provincia”, ha dichiarato il CEO.

Per quanto concerne la sostenibilità, Libralesso si rifà all’etimologia del brand:” ‘Geo’ come Terra e ‘X’ come Tecnologia, Geox ha la sostenibilità nel dna. In azienda siamo 100% energia green in Italia e 84% a livello complessivo. Il packaging che arriva al consumatore è plastic free e riciclabile. Ovatte e piumini dei capispalla sono riciclate e stiamo ampliando le linee di prodotti con materiali sostenibili. Ma, soprattutto, puntiamo a realizzare prodotti con un grado di qualità più elevato in modo che durino di più. Qualità e durevolezza del prodotto, affiancate a un buon rapporto qualità/prezzo, saranno un must per il futuro. Geox ha un peso limitato sulla filiera, è stato quindi importante affiliarsi al Fashion Pact per iniziative di sistema con potenza d’urto più rilevante”

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